Oltre Bagnoli, ancora Bagnoli

Quante volte negli scorsi decenni le scelte politiche su Bagnoli sono cambiate, quante volte si è ripartiti dal foglio bianco pur in presenza di progetti redatti, approvati, finanziati, corredati da tutti i pareri e le autorizzazioni, conformi agli strumenti di piano e di programmazione. Si sono succedute organizzazioni, soggetti attuatori, commissari. In alcuni momenti, alcune iniziative hanno avuto risonanza anche internazionale. Alcuni momenti bui hanno oscurato le attività, altri hanno esaltato la natura e la particolarità del luogo. Tanti i vincoli sull’area via via apposti, modificati, confermati, ampliati o ridotti.

Oggi, si apre uno spazio virtuale sui progetti per Bagnoli. Uno spazio documentale che inizia la sua storia oggi, potenzialmente potrà arricchirsi dei contributi dei tanti che ancora non sono stati censiti, affinché resti memoria della progettualità. Per chi vorrà approfondire, questi progetti contengono la memoria degli studi, delle analisi, dei rilievi, delle alternative di progetto verificate e, a volte anche, scartate.

Non è stato possibile riportare per ognuno dei progetti tutti gli elaborati, ma chi ha necessità di approfondire, qualunque ruolo ricopra, sa che in un dato anno, quel gruppo di progettisti, per quell’ente, si è già cimentato sullo stesso tema. Potrà, magari, scegliere di partire da quel punto.

Il 2020 poteva essere l’anno in cui salvare alcuni progetti (conformi alle volontà politiche di oggi e alla necessità della popolazione nei prossimi 10 anni) e bandire un concorso sulle idee di sviluppo e crescita. Per non partire di nuovo da zero.

Un nuovo disegno complessivo occorrerà solo dopo una rigorosa verifica di sostenibilità (anche economico-finanziaria, e non solo) dello sviluppo dell’area, che potrebbe anche non confermare quanto previsto nel 1998 ed ancora nel 2019 approvato.

È logico che sono attuali i temi della sostenibilità ambientale e della salvaguardia delle risorse naturali e paesaggistiche di cui i progetti edilizi dovranno essere ancora e sempre più profondamente pervasi, ma oggi occorre soprattutto individuare traiettorie di sviluppo per l’area.

Lo spazio virtuale della Mostra è aperto, democratico, accessibile. Consente di conoscere e di contribuire. Se si vuole. E si potrebbe non ripartire dal foglio bianco…

a cura di Carmela Fedele (Aniai Campania) e Barbara Rubertelli (ACEN)

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