stazione salvator rosa

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Il progetto, realizzato prima della stazione di Materdei, costituisce il primo esempio a Napoli che esplica il concetto di “architetture di transito” intese come passeggiate d’arte. La stazione prevede due uscite molto lontane fra loro messe in risalto da due guglie di vetro ed acciaio.

L’edificio fuori terra assume il carattere di fulcro e di ordine espressivo di questa zona assai deteriorata e congestionata. L’edificio in pietra dorata è sintetico, con una chiara immagine, attorniato da un garbato ridisegno dei marciapiede, dei dislivelli, del raccordo con i resti archeologici presenti, delle aiole e dell’arredo urbano che si sviluppano a più livelli in ampi gradoni. Una particolare estensione del progetto lo ricongiunge al parco neoclassico e ad una cappella ed una scala mobile esterna a ponte permette il collegamento verso la piazza Leonardo.

All’esterno la zona urbana risulta “artisticizzata” dalla presenza di opere d’artisti, chiamati per dare immagine dei frontespizi nudi, per ornare con sculture e segnali delle aiole, dei chischi, degli spazi interni, per i giochi dei bambini, con opere bidimensionali o tridimensionali in bronzo ceramica, mosaico, metallo.

The project that was accomplished before the Materdei train station is considered to be the first example in Naples of “ transit-architecture” conceived as an art promenade. The station would have two different exits, which are very far away from each other, and two glass and steel spires that enhance them. The external building becomes the reference point and the artistic expression of a dull and chaotic area. The goldstone building is simple and straightforward with the new design of platforms, falls, and the integration with existing archaeological finds, the flowerbeds and the other urban elements that stretch out on multilevel surfaces.

Part of the project links the station to the neoclassic park and to the chapel and an external escalator leads it towards piazza Leonardo. The surrounding area becomes an “artistic space” thanks to the works of arts of artists whose creations ornate the empty walls of the station, enrich the flowerbeds, kiosks, and internal spaces with sculptures and signals. Also they enrich the playground for children with two-dimensional and three-dimensional works that are made up of bronze, ceramics, mosaics and metals.

Autore/Author: Atelier Mendini

L’Atelier Mendini è attivo a Milano dal 1989, anno in cui fu aperto dagli architetti Alessandro Mendini ed il fratello Francesco Mendini. Tra i numerosi progetti realizzati dall’Atelier Mendini ricordiamo le Fabbriche Alessi a Omegna, la nuova piscina olimpionica a Trieste, alcune stazioni di metropolitana e il restauro della Villa Comunale a Napoli, in Italia, una torre ad Hiroshima in Giappone, il Museo di Groningen in Olanda, un quartiere a Lugano in Svizzera, il palazzo per gli uffici Madsack ad Hannover, e un palazzo Commerciale a Lörrach in Germania e altri edifici in Europa e in U.S.A. L’Atelier Mendini a Milano è formato da circa venticinque architetti, grafici e designer. Sono associati dal 2000 Andrea Balzari, Bruno Gregori, Alex Mocika, Emanuela Morra.

L’Atelier ha una sezione per l’attività di ricerca e sperimentale nel campo del progetto e dei materiali. Ha svolto lavori in più di trenta nazioni ed è incaricato dal Comune di Eindhoven in Olanda per le ipotesi di sviluppo della città.

Two architects, Alessandro Mendini and his brother Francesco Mendini, founded Atelier Mendini in Milan in 1989. It is worth mentioning some of the accomplishments of Atelier Mendini: – Fabbriche Olessi in Omegna; – The new Olympic swimming pool in Trieste; – Some of the underground stations; – The restoration of Villa Comunale in Naples; – A tower at Hiroshima, Japan; – The Groningen Museum in Holland; – The design of a district in Lugano, Suisse; – The office building Madsack in Hanover; – A department store in Lorrach, Germany; – Other buildings in Europe and USA. Atelier Mendini has a staff of 25 architects, designers and commercial artists. Andrea Balzari, Bruno Gregori, Alex Mocika, Emanuela Morra have been partners since year 2000. This office partly does experimental research in design and materials. It has worked in more than 30 countries and the Commune in Eindhoven, Holland appointed them to do some projects to develop the town.