stazione soccavo

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L’edificio, inserito in un tessuto popolare ed anonimo, è stato progettato in modo da configurarsi con caratteri forti ed una spiccata personalità soggettiva, in modo da rappresentare un polo visibile del quartiere nella banalità del contesto.

Pensato come un nucleo esistente, realizzato in c.a., acciaio e mattoni intorno al quale sono cresciute una serie di funzioni realizzate in acciaio e pannellature di alluminio, l’edificio, che serve una stazione con binari a raso, acquista in tal modo un carattere “forte”, espressivo, fino al limite di una connotazione futurista espressa dalle alte canne di aerazione e dagli sbalzi in ferro delle testate dell’edificio.

L’ingresso collocato nella parte “storica”, di ferro e mattoni e copertura in rame, contiene le biglietterie, i servizi igienici ed il blocco di scale ed ascensori che portano al sottopasso per il collegamento con il binario dispari. In alto due piani di residenza per la casa del custode, con ingresso dall’esterno e grandi vetrate e terrazze a sbalzo. Sul lato destro dell’edificio è stata sistemata al primo piano , una sala per il personale, uffici e servizi.

Since the building lies in a dull working class neighborhood, it is designed with strong elements so that it attracts attention and revives such a banal area. It is conceived as a reinforced concrete, steel and bricks building around which other steel elements with aluminum panels are added. In this way the structure that supports a flat-truck station gains a “strong” and expressive character, almost a futuristic dimension with the local vent and iron elements irregularly put on the façade of the building.

The entrance, made up of iron, bricks and a copper cover, opens from the “historic side” and includes ticket offices, the toilets, the stairs and elevators that lead to the subway heading towards the odd truck of the rail. On the top there are two-floors residence for the custodian with an entrance from the outside and big glass walls and overhanging terrace. On the right hand side of the building, on the first floor, there is a room for personnel, offices and services.

Autore/Author: Nicola Pagliara

Nato a Roma nel ’33, conclude gli studi di Architettura nel ’59, e si dedica alla carriera universitaria ottenendo la cattedra di progettazione nel ’72. Dei primi anni di professione è la centrale telefonica di Benevento. Un particolare interesse per l’architettura mitteleuropea, per il futurismo italiano ed il costruttivismo russo, lo hanno portato a compiere molti viaggi di studio all’estero ed a scelte linguistiche vicine al mondo delle prime avanguardie. Dopo aver progettato negli anni ’70 essenzialmente edifici in pietra, in occasione del progetto dell’impianto di sollevamento AMAN a Capodimonte (NA), analizza e verifica le possibilità concrete di un recupero espressionista del ferro e della pietra.

In questo filone produce fra il ’70 e l’80 molte opere raffinando le tecniche della costruzione e l’uso dei materiali. I suoi riferimenti resteranno per tutta la vita i grandi Maestri americani e tedeschi e sarà attratto in particolare da Wagner e la sua Scuola. Con quel mondo, tra espressionismo ed etica della tettonica, lavora negli ambiti più vari con risultati sempre contenuti in un estremo rigore metodologico. Vive e lavora a Napoli.

Born on 1933 in Rome, he graduated in Architecture in 1959 and worked at the University. He became professor in design in 1972. During the first year of his career he designed the telephone central in Benevento. His special interest for the central European architecture, the “Italian Futurismo” and the “Russian Costruttivismo” brought him to travel a lot and use a modern language.

During the seventies he designed mostly stone structures. Later on, thanks to the plan of an AMAN lifting device in Capodimonte (Naples), he has analyzed and evaluated to use again stones and steel in an expressionistic way. According to this idea he produced several creations during the seventies and eighties refining the construction techniques and the use of materials. The great American and German masters especially Wagner and his school have always been his inspiration. He is extremely versatile and uses a rigid methodology. He lives and works in Naples.