stazione la trencia

040630_3

L’edificio viaggiatori è stato concepito come una lunga galleria vetrata, articolata con due curvature diverse, rette da pendoli in acciaio cruciformi, incernierati su grossi piloni in c.a. rivestiti in lastre di pietra dell’Etna. Sia la parte uffici, sia quella tecnologica, sono in mattoni faccia vista, mentre il blocco servizi è in lamiera ondulata preverniciata.

L’intera struttura è stata dipinta di bianco mentre la copertura è parzialmente chiusa in rame ondulato. Le pavimentazioni della hall, sono in graniti semilucidi, policromi, realizzati con lastre di rosso Baveno, Serizzo Valmasino e nero Africa.

Le banchine hanno le pareti scandite da una baraccatura leggera in ferro, con pannelli in acciaio porcellanato bianco e maioliche bianche ed azzurre. La parete morta del binario dispari, è stata decorata con un grande mosaico policromo, disegnato dall’autore. Sulla forma allungata della stazione, spiccano le due alte torri della riserva idrica d’acqua e la torre dell’orologio in acciaio e pannelli policromi porcellanati. L’intero corpo del manufatto, poggia le sue strutture ad arco, su di un alto basamento in c.a. prefabbricato, che conferisce al complesso un forte senso espressivo e dinamico.
The passengers’ building is conceived as a long, glass tunnel divided in two different carvings that are based on crossed steel hangings that are jointed on huge pillars made up of reinforced concrete covered by Etna stone slabs. Both the part devoted to offices and the one dedicated to the trains are made up of bricks while the part for services is made up of varnished corrugated sheet iron. The whole structure is painted in white and the cover is partly covered with corrugated copper.

The paving of the hall is made up of semi glazed and colored granites with red slabs of Baveno, Serizzo Valmasino and Black Africa. The walls of the platforms are made up of light iron frames with glazed-white steel panels and white and blue majolica tiles. The wall of the odd track (which is not used) has been decorated with huge colored mosaic, drawn by the author. On the long side of the station two big towers for water supplies together with the clock tower made up of steel and colored glazed panels can be seen. The entire building lays its arches on a high reinforced concrete prefabricated base that makes the whole structure dynamic and strong.

Autore/Author: Nicola Pagliara

Nato a Roma nel ’33, conclude gli studi di Architettura nel ’59, e si dedica alla carriera universitaria ottenendo la cattedra di progettazione nel ’72. Dei primi anni di professione è la centrale telefonica di Benevento. Un particolare interesse per l’architettura mitteleuropea, per il futurismo italiano ed il costruttivismo russo, lo hanno portato a compiere molti viaggi di studio all’estero ed a scelte linguistiche vicine al mondo delle prime avanguardie.

Dopo aver progettato negli anni ’70 essenzialmente edifici in pietra, in occasione del progetto dell’impianto di sollevamento AMAN a Capodimonte (NA), analizza e verifica le possibilità concrete di un recupero espressionista del ferro e della pietra. In questo filone produce fra il ’70 e l’80 molte opere raffinando le tecniche della costruzione e l’uso dei materiali. I suoi riferimenti resteranno per tutta la vita i grandi Maestri americani e tedeschi e sarà attratto in particolare da Wagner e la sua Scuola. Con quel mondo, tra espressionismo ed etica della tettonica, lavora negli ambiti più vari con risultati sempre contenuti in un estremo rigore metodologico. Vive e lavora a Napoli.

Born on 1933 in Rome, he graduated in Architecture in 1959 and worked at the University. He became professor in design in 1972. During the first year of his career he designed the telephone central in Benevento. His special interest for the central European architecture, the “Italian Futurismo” and the “Russian Costruttivismo” brought him to travel a lot and use a modern language. During the seventies he designed mostly stone structures.

Later on, thanks to the plan of an AMAN lifting device in Capodimonte (Naples), he has analyzed and evaluated to use again stones and steel in an expressionistic way. According to this idea he produced several creations during the seventies and eighties refining the construction techniques and the use of materials. The great American and German masters especially Wagner and his school have always been his inspiration. He is extremely versatile and uses a rigid methodology. He lives and works in Naples.